Tosatura del cavallo, sì o no e come: quante tipologie conosci?

10 novembre 2017 #focus
Con l’arrivo della stagione fredda e l’accorciarsi delle ore di luce arriva il momento di scegliere se tosare o meno il nostro cavallo: oltre ad essere una scelta motivata da ragioni estetiche e di praticità, è soprattutto un accorgimento necessario per la sua salute e il suo benessere.
Al nostro programma di lavoro in sella e alla routine quotidiana di pulizia tosare o meno è infatti il dilemma che si ripresenta ogni anno, generalmente tra il mese di ottobre e quello di novembre, e a cui alcuni di noi probabilmente avranno già dato soluzione optando per una scelta piuttosto che per l’altra: tosare o non tosare il manto del nostro compagno?
Dotato di uno straordinario sistema di termoregolazione, la densità dei peli che costituiscono il mantello e la loro rapida crescita in condizioni di necessità sono ciò che permette al cavallo di difendersi da pioggia, vento e fenomeni atmosferici avversi, stazionando all’aperto anche quando le condizioni climatiche non sono delle più miti. Il sottile strato d’aria che si viene a creare tra l’epidermide e i peli cresciuti funziona infatti come un vero e proprio cuscinetto isolante, che unito al grasso in aumento che si viene a formare nella stagione autunnale consente al cavallo di innalzare le sue difese e dunque di trovarsi pronto ad affrontare la stagione più fredda.
Il prezioso equilibrio manto-aria-calore così generato viene però messo in discussione durante l’esercizio e il lavoro, favorendo l’entrata in gioco di un fattore potenzialmente pericoloso: il sudore. L’acqua che proviene dall’esterno, come la pioggia, difficilmente può causare la sensazione di freddo nell’animale, perché non riesce a raggiungere il cuscinetto d’aria e l’epidermide al di sotto del manto; il sudore invece, spostandosi proprio da quest’ultima, può causare il raffreddamento indesiderato. Un cavallo bagnato può perdere addirittura fino a 20 volte più velocemente il calore del corpo rispetto ad un cavallo asciutto e uno studio svedese sembra inoltre aver dimostrato che un cavallo non tosato in lavoro sia più propenso a surriscaldarsi, con un aumento del tasso respiratorio e cardiaco.
Ecco allora che la tosatura può rivelarsi una soluzione a favore della salute e del comfort per quei cavalli che hanno in programma il lavoro e l’esercizio nella loro stagione invernale, specialmente in ambienti o habitat dove il tasso di umidità è elevato e il pericolo di sudorazione conseguentemente più pronunciato e per i quali un’asciugatura rapida è dunque indispensabile per scongiurare i colpi di freddo.
Come tosare il nostro cavallo? Le tipologie di intervento sono essenzialmente le seguenti:
Tosatura completa: indicata per i cavalli che praticano un lavoro intensivo o agonistico, il manto viene tagliato ovunque, corpo, arti, capo e orecchie. Il cavallo in questo caso avrà un’asciugatura molto rapida dopo il lavoro in seguito ad una sudorazione così ridotta al minimo. Attenzione in questo caso alla febbre da fango e alle altre patologie che possono eventualmente attaccare gli arti così “scoperti”.
Tosatura da caccia: il manto viene tagliato ovunque fatta eccezione per una porzione a protezione del garrese in corrispondenza della sella, atta a prevenire fiaccature, e per gli arti e la testa. Scelta originariamente per i cavalli impiegati nella caccia, ma quotidianamente applicata a molti animali in lavoro presso le nostre scuderie, il pelo lasciato sulle gambe serve a proteggerle da fogliame, spine, a acqua e fango.
Tosatura a coperta: ideale per un lavoro di media intensità, si tosano il collo e il ventre, mentre rimangono dotate di pelo le zone che normalmente in seguito ad un lavoro contenuto non sudano. È l’intervento ideale per i cavalli che frequentano quotidianamente il paddock nelle ore diurne, che lascia loro un copri-reni naturale.
Tosatura da carrozza: molto simile alla precedente, aiuta a tenere al caldo i muscoli che si trovano nella parte superiore del collo, dove il pelo non viene infatti rimosso. Ideale anche in questo caso per i cavalli che in alternanza all’esercizio, quando il tempo atmosferico lo consente, frequentano il paddock.
Tosatura a traccia: il manto viene tagliato nella parte inferiore del collo, del petto e del ventre, lasciando il pelo sia sugli arti che sul capo. Molto simile alla tosatura da carrozza, in questo caso viene rimosso solo la metà del pelo in corrispondenza del collo.
Tosatura irlandese: veloce e semplice da realizzare è la tosatura ideale per i cavalli giovani, che tendono a sudare maggiormente, ma che mantengono in questo modo un’adeguata copertura e calore corporeo.
Tosatura “a bavaglio”: la più contenuta delle tosature, consiste nella rimozione di una piccola porzione di pelo nella parte anteriore del collo e del torace, che in alcuni casi prosegue al di sotto del ventre. È la tosatura ideale per i cavalli in lavoro leggero, che vivono per la maggior parte del tempo al paddock, con un riparo, durante la stagione invernale.
Vi sono inoltre infinite possibilità di tosatura artistiche, come quella spettacolare della foto in copertina dell’articolo o in quelle qui sopra (©Pinterest). Qualsiasi tipologia di tosatura si scelga di applicare è importante che l’intervento sia realizzato nel modo più sereno possibile per l’animale, che deve affrontare il trattamento come un momento piacevole e non di paura.
Dopo un’adeguata pulizia e rimozione del pelo tagliato poi è imprescindibile l’utilizzo della coperta che, in assenza dell’originaria termoregolazione operata dal manto, manterrà la temperatura corporea idonea. La scelta della coperta e la sua grammatura dipenderanno dal taglio effettuato, dall’età del cavallo e dal suo metabolismo, infine dall’attività programmata per lui. Un copri-reni da utilizzare in lavoro durante la fase di riscaldamento è una scelta da prendere in considerazione.
Piccoli accorgimenti, attenzioni mirate e scelte ponderate ci consentiranno dunque di avere cavalli felici e nel pieno del comfort e della salute, anche in una stagione difficile e con limitata possibilità di svago come l’inverno, in attesa che, anche stavolta, la primavera ritorni.
© M.C. Bongiovanni; riproduzione riservata; fonti principali articolo: proequinegrooms.com; horsejournals.com; horseandhound.co.uk; copertina foto credits: pinterest via radikal.ru;