ATTENDI...

Cosa vuoi cercare?

Il Moralizzatore Equestre Il Moralizzatore Equestre

Gli ostacoli più grossi sono quelli nella vostra mente | Il Moralizzatore Equestre

Condividi:

23 dicembre 2017 | Il Moralizzatore Equestre

Mi hanno chiesto di parlare delle distanze nel salto ostacoli. Ebbene, io ne parlo anche, però è un falso problema. Nel senso che la distanza è importante, certamente, ma non è il fattore che incide di più nel determinare il superamento o meno dell’ostacolo. Una distanza perfetta, ad esempio, non ti salva se sei sotto cadenza o se stai andando a missile e salti piatto stile steeplechase. Ma non solo. Se per fare una distanza fai 12.000 interventi, vai, stai, tiri, poi spingi, cambi idea 16 volte, beh, forse è meglio che non provi neanche a metterla, perché concentrarti sulla distanza ti fa più male che bene, ti incasina le cose. Quindi, per prima cosa devi curare galoppo e direzione. Disegnare bene le traiettorie, stare al centro, avere un bel galoppo ampio e regolare, senza dover intervenire troppo sul cavallo. Capisci bene che avere un galoppo regolare è importantissimo per imparare a mettere le distanze, perché ti semplifica molto le cose avere una falcata prevedibile, costante. Se invece fai una falcata grande, una media e tre piccole, è un casino. Quindi è meglio prima lavorare sul galoppo finché se ne ottiene uno buono. E per essere buono, il cavallo deve stare davanti alle gambe, ovvero tenere l’andatura da solo, non passarti dietro nelle curve (e scommetto che un buon 80% dei vostri cavalli lo fa), tirare leggermente le redini e insomma dare l’impressione di portarvi a saltare, senza scappare, aumentare, pestare i piedi ecc.

Dovete infatti per prima cosa ricordarvi che il motore deve essere acceso e ci deve essere movimento nel galoppo, in modo da poter aspettare il salto senza dover fare grossi interventi. Ora, quando avete finalmente un bel galoppo potrete iniziare il lavoro sulla barriere, utili a fare l’occhio senza lo stress del salto (che poi è solo nella vostra mente, ma tant’è). Come dovete avvicinarvi alle barriere? Non fate niente, mettete solo il vostro bel galoppo ampio, regolare, col vostro cavallo col naso in avanti, che mantiene l’andatura costante nelle curve e dirigetevi al centro della barriera. Passate le barriere 200.000 volte, tanto non è uno sforzo per il cavallo. Passateci sopra finché non cominciate ad accorgervi, qualche tempo prima, come ci arriverete (giusti, comodi, stretti ecc). Più il galoppo del vostro cavallo è regolare, più sarà semplice per voi intuire dove sarà la battuta. Ecco perché è importantissimo che lavoriate sulla qualità del galoppo, anche se vi sembra una perdita di tempo. Dopo un po’, vedrete, comincerete ad arrivare sempre meglio. Magari all’inizio su 10 passaggi ne sbaglierete 8, ma poi pian piano sarete sempre meno imprecisi, fino ad arrivare sempre giusti. Questo perché il ritmo dell’andatura vi sarà entrato nell’orecchio, come un metronomo. A quel punto divertitevi a fare interi percorsi di barriere a terra, con anche gli oxer, le tavole e il fosso. È utile e divertente e vi aiuterà tantissimo ad organizzare la strada, a non fissare lo sguardo sul salto e a disegnare nella vostra mente l’intero tracciato che dovete affrontare. Ricordatevi di intervenire il meno possibile e, se proprio è necessario, di fare l’intervento il lontano dalla barrierina, in modo da non cambiare l’equilibrio al cavallo in prossimità di quello che dopo diventerà l’ostacolo. Dovremmo arrivare ad avere una situazione in cui (almeno) negli ultimi tempi non sia necessario fare nulla, perché le eventuali correzioni sono state fatte prima (nel mio caso non sono proprio necessarie le correzioni, essendo io il grande moralizzatore ed avendo io il cavallo con la falcata più regolare del pianeta). Ecco, c’è chi – con 2 barriere a 14 metri – si incaponisce a mettere prima 4 tempi, poi 3, poi 5, poi 2 (si, è possibile anche mettercene 2, ma poi ti voglio vedere il giro dopo metterne 5, baluba!). Io tendo invece a metterne 3 e basta, perché vengono facili e bene senza intervenire e sono utili nell’ottica del percorso, del concorso. Magari posso anche io fare alcuni passaggi a 4 galoppi, ma non certo come esercizio prodromico al salto, quanto piuttosto come lavoro finalizzato a raccogliere e raccorciare un po’ il cavallo (che si tenga da solo nell’andatura corta, stando sulle sue gambe, senza essere obbligato lì dalla mano e senza perdere l’energia del galoppo). Quindi ecco, per me potete evitare. Fate i tempi giusti, scolastici. Quando tutto ciò vi viene bene, è il momento di mettere i saltini. Il discorso non cambia. Non cambia nulla per voi nell’avvicinamento, si tratta di un tempo di galoppo come un altro. Montate esattamente come montavate sulle barriere a terra, senza cambiare niente.  All’inizio sfruttate l’occhio che vi siete fatti per unire alla barriera il salto. Quindi mettete la barriera e poi il saltino a 3 galoppi, giusto per verificare che – anche davanti al salto – il cavallo mantenga la sua regolarità e positività. Essendoci una distanza obbligata, giusta, vi verrà tutto bene senza bisogno di interventi, se avete ben lavorato prima sulle barriere. A quel punto, venuto bene l’esercizio, andate a saltare dei piccoli ostacoli (mettendo il piede) esattamente come avete fatto con le barriere a terra, senza modificare niente. Vi renderete conto che non cambia assolutamente nulla. Quando poi alzerete gli ostacoli, ricordatevi solo che rispetto a una barriera, un salto necessita di un po’ più di spazio e di una battuta un po’ più lontana (idealmente, più lontana nei verticali e meno negli oxer). Aiutatevi, allora, mettendo un po’ più di piede, in modo da consentire al cavallo di organizzarsi e staccare con il giusto spazio. Ma ricordatevi una cosa: se arrivate con un bel galoppo e non fate cose strane (cambiando all’ultimo l’equilibrio del cavallo svuotando, precedendo, staccandogli 2 denti ecc) vedrete che i cavalli saltano bene e volentieri anche se la distanza è imprecisa. Abbiate fiducia in voi stessi e nei vostri cavalli e vedrete che gli ostacoli più grossi sono quelli nella vostra mente: quelli del percorso – a meno che non vi chiamiate Bertram Allen – sono sicuramente alla vostra portata!

© Il Moralizzatore Equestre / Equestrian Insights – riproduzione riservata; foto/illustrazione di copertina ©EqIn

prospera centro equestre

TAG

TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE:

Scrivi un commento

Redazione EQIN
INVIA
Il sito è protetto da copyright!