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Il modo più efficace e sicuro per introdurre un nuovo cavallo in un branco

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Equitare Edizioni annuncia la terza ristampa del libro di Giulia Gaibazzi, GUIDA AL RISPETTO DEL CAVALLO. Garantirne il benessere psicofisico: gestione, relazione, equitazione : a seguire un estratto dal volume, sul modo più rapido, efficace e sicuro per introdurre un nuovo componente in un branco domestico:

“Il periodo di transizione sociale. Come “pilotare” le amicizie

Impariamo a introdurre nel gruppo anche i soggetti cresciuti in isolamento. Cavalli aggressivi e cavalli privi di esperienza sociale. Il segreto: far condividere gradualmente spazio, cibo e acqua. 

“Vediamo ora come gestire e favorire la socialità dei cavalli che ne sono stati privati nelle fasi dello sviluppo. In questo caso il quesito è: come introdurre nuovi componenti in un branco domestico? Quando vogliamo introdurre, o reintrodurre, alla vita sociale un nuovo soggetto dobbiamo prevedere il tempo necessario perché venga accettato dal branco, riducendo al minimo il rischio e lo stress per il nuovo arrivato e per gli altri componenti del gruppo. Nel caso di soggetti a cui è mancata completamente o quasi la vita sociale, la transizione consiste nel recupero e nello sviluppo della capacità comunicativa e di quella che chiamiamo intelligenza emotiva. Queste abilità permetteranno al cavallo di trovare un ruolo all’interno del branco e di gestire le relazioni con gli altri in maniera corretta: in altre parole, permetteranno il recupero della sua competenza sociale. Nel caso di individui estremamente aggressivi (o al contrario remissivi proprio a causa della socialità mancata) questo periodo di transizione può essere lungo e sarà necessaria molta cura da parte nostra. I cavalli infatti non vanno introdotti in branco senza un’adeguata preparazione, e il tempo necessario varia da soggetto a soggetto. Nella mia esperienza l’introduzione varia, nella maggior parte dei casi, da una settimana a un mese. La “naturalizzazione” del comportamento invece dipende dalla stabilità del branco, e per certi individui sono necessari anni”.

“Il modo più semplice e meno traumatico consiste nel permettere ai cavalli di vedersi ed entrare in contatto attraverso una recinzione che impedisca scontri fisici. Quando i soggetti saranno sereni e “buoni vicini”, allora sarà possibile l’introduzione nel branco vera e propria. Nel lasso di tempo necessario alla corretta introduzione nel branco ci sono accorgimenti che possono essere di grande aiuto. Il più semplice è spostare giornalmente qualche fianda dei componenti del gruppo nello spazio del nuovo arrivato e viceversa. I cavalli possono trarre informazioni e fare conoscenza tramite l’indagine olfattiva degli escrementi: sarà una buona occasione per permettere una prima conoscenza se pur separati dalla recinzione. Nelle settimane prima dell’introduzione del nuovo soggetto nel gruppo è una buona precauzione disporre il fieno in maniera tale che il nuovo componente possa mangiare “visivamente” nello stesso spazio, anche se sempre separato dal recinto. È importante essere graduali e non forzare le cose: situazioni al limite, stressanti o che mettono in difficoltà i vari individui non velocizzeranno la fase di transizione”.

“Un’altra possibilità (che implica però una conoscenza approfondita dei soggetti del gruppo da parte nostra) è permettere lo sviluppo di amicizie ed alleanze tra il nuovo arrivato e membri del gruppo già esistente. Un buon amico, magari influente all’interno del branco, può aiutare ad essere meglio accettati in un secondo momento dal gruppo stesso. Questa strategia delle amicizie “pilotate” può essere in parte coltivata anche durante le sessioni di lavoro, se queste sono positive, coinvolgenti e piacevoli per i cavalli: per loro condividere lo stesso spazio mentre svolgono attività costruttive (come una passeggiata, nuove esperienze o una sessione in maneggio) è motivo di coesione anche al rientro nel gruppo. I cavalli più aggressivi necessitano di più tempo e di più cautele. L’aggressività è data dall’incapacità di comunicare e di comprendere i comportamenti degli altri cavalli: molto spesso è l’effetto di anni di solitudine in condizioni di risorse limitate, distribuite in pochi pasti al giorno in uno spazio vitale insufficiente”.

“Possiamo dire che l’aggressività è in molti casi un sintomo di insicurezza e della spinta a difendere sé stessi e le proprie risorse (cibo, acqua, spazio…) in soggetti che ne hanno sperimentato la carenza in passato; oppure si tratta di soggetti socialmente non equilibrati che devono ancora trovare la propria competenza e l’equilibrio sociale. Per abituare i cavalli aggressivi a condividere lo spazio e il cibo (comprendendo loro stessi che gli altri cavalli non sono una minaccia) è meno rischioso dedicare un periodo alla socializzazione con l’aiuto di un solo o di pochi cavalli: se questi saranno ben equilibrati, saranno loro stessi ad insegnargli nel tempo il modo di comportarsi nel branco”.

Ricordiamo che La GUIDA AL RISPETTO DEL CAVALLO è in vendita esclusivamente sul sito della casa editrice https://www.equitare.it/ : clicca sulla foto:

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(13 luglio 2022) © Press Office Equitare Casa Editrice.; – riproduzione riservata; tutte le foto: © Equitare / G.Gaibazzi

 

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Redazione EQIN
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