Il tuo cavallo è diventato ostile al lavoro? La soluzione può essere semplice
12 settembre 2019 #focus
Anche se il vostro cavallo probabilmente trascorre almeno 22 ore al giorno nel dolce far niente (“servito e riverito”, ivi compreso lo svago fuori dal box, all’aria aperta con i propri simili), ciò non esclude affatto che possa ugualmente diventare ostile al lavoro in campo, proprio in quell’unica ora al giorno – e magari nemmeno tutti i giorni – in cui gli è richiesto di impegnarsi con voi. Questa riottosità al lavoro, se da un lato è facilmente comprensibile per tutti quei cavalli che sgobbano con più e più ore quotidiane in campo (pensiamo ad alcuni cavalli e pony di certe scuole di equitazione, ad esempio) è più difficile da capire nei confronti di altri soggetti, che sembrano non mancare di nulla. Spesso l’ostilità al lavoro nei cavalli viene espressa tramite comportamenti che vanno dal progressivo diventare sempre più pigri nel rispondere alle richieste del cavaliere, fino ad arrivare ad essere sempre “più difficili” da montare.
Tutto ciò può essere molto scoraggiante per il cavaliere, ma la buona notizia è che ci sono alcune soluzioni molto semplici per riavere l’entusiasmo e l’energia del cavallo, almeno in parte. Tuttavia, va sottolineato che qualsiasi cambiamento nel comportamento degli equidi potrebbe prima di tutto essere una risposta al dolore: prima di affrontare il lato comportamentale della questione, è quindi necessario ed importante verificare che il cavallo stia bene su di un piano fisico. Precisato ciò, ecco 3 variabili da considerare per tornare ad avere un cavallo brioso nell’arena; tutte e tre riguardano un’unica soluzione: interrompere la routine.
1. Uscite dal campo di allenamento
Se il vostro cavallo è diventato ostile nell’arena, la soluzione più ovvia è rompere l’abitudine del training in maneggio (outdoor come indoor) ed uscire da questo ambiente per lui arcinoto. Un grande cambiamento di scenario per un cavallo annoiato è senza dubbio quanto di più auspicabile. Se avete accesso a degli spazi esterni ai campi di lavoro, siate coraggiosi ed iniziate ad affrontarli almeno una volta alla settimana. Se invece è un po’ più complicato muoversi a cavallo nei dintorni della scuderia, potreste dover pensare seriamente di trasportare il cavallo da qualche altra parte, ogni tanto, in luoghi dove poter montare lungo sentieri, spiagge, attraverso i campi o in qualsiasi altro posto “naturale”, o ambiente amico dei cavalli. Sta a voi decidere quale tipo di passeggiata affrontare insieme; una volta alla settimana, una buona, lunga e rilassata camminata, magari anche con un po’ di lavoro leggero negli spazi aperti, potrebbe essere proprio quello di cui il cavallo ha davvero bisogno per rilassarsi e tornare disponibile al lavoro. D’altra parte, un bel galoppo allungato tra i campi potrebbe a sua volta essere la cosa migliore per un cavallo che è diventato pigro e ha bisogno di rinfrescarsi un po’, nel corpo come nella mente.
2. Smettetela di ripetere, ripetere…. e ripetere ancora
Per i cavalieri è abbastanza facile rimanere bloccati in una routine scolastica, soprattutto perché è nel ripetere quel che non si riesce a fare bene che si impara a farlo in sintonia, ossia stabilendo una sorta di routine nell’esercizio; capita in dressage – spesso si devono fare numerosissimi circoli/volte di 20 e 10 mt, con i cavalieri concentrati sull’assetto, sulla ricerca dell’appoggio giusto, della corretta cessione / flessione della nuca/incollatura – ma capita anche in salto ostacoli, quando ci si esercita sugli stessi identici esercizi troppo frequentemente. Tendiamo a pensare che il salto sia più divertente del dressage per i cavalli, ma sappiate che un cavallo che salta sei giorni alla settimana, sullo stesso parco ostacoli, si annoierà altrettanto rapidamente, con tutte le conseguenze del caso: in primis, perderà concentrazione rispetto a quel che gli si chiede di fare. A volte tutto quel di cui si ha bisogno per combattere la riottosità del cavallo al lavoro è semplicemente fare qualcosa di diverso – anche senza dover uscire dal campo. Generalmente, la chiave per un cavallo felice è sempre un carico di lavoro molto, ma molto vario. Tutti i professionisti lo sanno: un cavallo che diversifica frequentemente la propria attività è, nella stragrande maggioranza dei casi, sempre sereno e ben disposto verso il lavoro.
3. Introducete delle variabili anche se avete un programma di allenamento preciso
Se per esigenze dettate dal calendario agonistico e/o per il poco tempo a disposizione quando montate a cavallo dovete per forza di cose limitarvi a svolgere l’allenamento che avete programmato con il vostro istruttore, provate comunque ad aggiungere qualche elemento diverso durante il lavoro: se siete jumpers, assicuratevi di inserire molti cambiamenti di ritmo, curve e direzioni. Provate un po’ di lavoro su due piste, fate tante transizioni a salire e a scendere; se siete dressagisti, il lavoro sulle barriere a terra o sui cavalletti non può che far bene ed è utilissimo per rompere la routine. Insomma, scovate nuovi semplici esercizi, mutuandoli da altre discipline differenti da quella che praticate abitualmente, non necessariamente complessi, ma sempre ultimissimi per variare, integrare, rafforzare e mantenere sia voi, sia il cavallo concentrati sul lavoro. I risultati non tarderanno ad arrivare!
© Redaz.; riproduzione riservata; foto in copertina © A. Benna / EqIn