Perché si è data una Giornata Mondiale della vaccinazione animale? Focus sui cavalli

21 aprile 2022 #news
La Giornata Mondiale della vaccinazione animale si è svolta ieri, 20 aprile 2022, in occasione della Settimana europea dell’immunizzazione (24-30 aprile 2022): interessa ovviamente anche i cavalli, dato che i vaccini sono indispensabili per proteggerli da molte malattie, quali ad esempio tetano, influenza, herpes virus e West Nile.
Il motto della settimana – “Prevenire, proteggere, immunizzare” – rappresenta bene il tema “Long Life for All”. Nella giornata di ieri, l’attenzione si è spostata sugli animali, in particolar modo sugli animale domestici e sull’importanza del vaccinarli.
“Focolai di malattie come la Dermatite nodulare contagiosa, l’influenza aviaria e la rabbia possono ovviamente avere gravi conseguenze sull’economia agricola e sulla salute pubblica, ma in questa Giornata Mondiale della vaccinazione animale abbiamo unito le forze per aumentare la consapevolezza sui benefici della vaccinazione per un miglior benessere degli animali. – si legge in un Comunicato Stampa di AnimalhealthEurope. Alcune delle malattie per le quali esistono i vaccini sono così debilitanti che la maggior parte delle persone non ci penserebbe due volte a proteggere i propri animali domestici attraverso la vaccinazione.
Tuttavia, la vaccinazione, che è una parte importante della gestione della salute dei gruppi e delle specie animali, viene spesso trascurata. La vaccinazione promuove il benessere degli animali proteggendo la salute degli stessi e può anche servire a sostenere il controllo delle malattie durante le epidemie come valida alternativa all’abbattimento, aiutando gli allevamenti a trovare delle soluzioni veloci, efficaci e non drastiche. I vantaggi della vaccinazione sono molteplici: la protezione della salute animale attraverso l’utilizzo di un vaccino porta a un miglioramento del benessere degli animali e il mantenimento di un buon benessere garantisce che gli animali possano rispondere con successo alla vaccinazione.”
PRESS RELEASE AnimalhealthEurope
Nello specifico dei cavalli la vaccinazione contro il tetano, ad esempio, è un modo semplice ed efficace di prevenire una malattia gravemente debilitante e potenzialmente mortale. “I cavalli spesso si procurano piccole ferite che passano inosservate. Per questo è sensato proteggerlo da questa malattia e non esistono controindicazioni per non farlo. Se invece si ha intenzione di fare delle competizioni sportive con il cavallo, la vaccinazione per l’influenza ed il tetano sono obbligatorie per legge. Servono per ridurre i rischi di maggiori epidemie che possono seriamente danneggiare l’ippica o gli altri sport equestri”, specifica il dott. Adriano Pacini, Medico Veterinario Ippiatra in vetonline24.com).
Comunemente le 3 vaccinazioni che vengono effettuate ad intervalli regolari sono quelle per l’influenza ed il tetano, ma oggi anche per l’Herpesvirus. E’ discrezione del veterinario suggerire un vaccino per l’animale, in base ai focolai della malattia presenti nel territorio, come quello per la West Nile.
Ecco una breve presentazione delle vaccinazioni più importanti per i nostri cavalli, presentata da vetonline24.com:
-Influenza equina
È una malattia ad eziologia virale respiratoria acuta pericolosa per il cavallo. È causata dai virus influenzali del sottotipo H3N8 e caratterizzata da febbre, tosse, scolo nasale, inappetenza. La trasmissione può essere diretta (tramite contatto con l’aerosol eliminato da altri animali infetti, che possono anche essere asintomatici) o indiretta (il virus resiste bene nell’ambiente e può essere trasportato da persone, veicoli, alimenti).
Si consiglia di vaccinare i puledri a 4-6 mesi, richiamare dopo 4 e 10 settimane e poi ogni 6 mesi (per regolamento FISE e FEI); la vaccinazione per l’influenza è necessaria per la partecipazione del cavallo a qualunque evento FISE.
-Tetano (Clostridium tetani)
E’ una delle peggiori e più pericolose malattie infettive per il cavallo. Il tetano può essere letale. La malattia non è contagiosa ed è provocata dalla tossina del batterio Clostridium tetani che penetra in una ferita del cavallo tramite il terreno, le feci o materiale contaminato.
I sntomi sono:
rigidità muscolare, spasmi muscolari, convulsioni, febbre.
La vaccinazione e’ consigliata nel puledro a 4-6 mesi, con richiamo a distanza di 4-6 settimane e successivi richiami ogni anno.
-Rinopolmonite
La rinopolmonite è provocata dall’Herpesvirus equino EHV-1 o EHV-4 e colpisce le vie respiratorie.
Nelle fattrici gravide l’EHV-1 può causare l’aborto dai sei mesi di gestazione in avanti, mentre l’Herpesvirus Equino di tipo 4 è causa comune di forme respiratorie, di solito caratterizzate da sintomatologia non grave. Raramente EHV-4 è anche causa di aborto nelle fattrici.
Provoca febbre, apatia del cavallo, tosse, scolo nasale, inappetenza o danni neurologici anche mortali per l’animale. I puledri sono maggiormente esposti a questo virus fino a 2-3 anni di vita.
Può essere trasmessa sia direttamente da altri animali che indirettamente se il virus è resistente nell’ambiente.
La prima vaccinazione è consigliata a 5-6 mesi con un richiamo dopo 4-6 settimane. I richiami successivi sono semestrali.
Nelle cavalle gravide è prassi vaccinare al V, VII e IX mese di gestazione.
-Adenite Equina
Malattie infettiva provocata dal batterio Streptococcus equi che colpisce le vie respiratorie.
I Sintomi sono: scolo nasale, ascessi ai linfonodi delle prime vie aeree, difficoltà di deglutizione e masticazione, febbre e tosse.
La trasmissione è diretta o indiretta, tramite resistenza del batterio nell’ambiente.
La vaccinazione fa fatta a 4-6 mesi del puledro, con richiamo e successivi richiami semestrali.
-West Nile
E’ un virus recente trasmesso dalle zanzare e che colpisce il sistema nervoso.
I sintomi sono: atassia, debolezza degli arti, movimenti in circolo e a volte e’ presente digrignamento dei denti.
La vaccinazione per il puledro deve essere fatta a 4-6 mesi, con richiamo un mese dopo e successivi e richiami annuali.
-Anemia infettiva equina
L’anemia infettiva equina è una malattia virale con sintomi di vario tipo. Non esiste un vaccino, ma è obbligatorio il cosiddetto Coggin’s test annuale (oggi ELISA test) per stabilire la presenza o assenza di anticorpi. Un test che andrebbe fatto ogni anno e che tuttavia varia in base alle regioni e alla situazione epidemiologica.
-Rabbia
La rabbia, provocata dal virus rabdovirus, colpisce il sistema nervoso e danneggia i neuroni. Viene trasmessa dal morso di animali selvatici. E per questo i cavalli allo stato brado, o in alpeggi, sono più a rischio. In base alle indicazioni del Ministero della Sanità, il vaccino contro la rabbia è obbligatorio per i cavalli al pascolo. E’ sufficiente una sola somministrazione 20 giorni prima di spostare i cavalli al pascolo. Per i puledri invece al quarto mese.
Una volta inoculato, il vaccino induce nell’ospite una risposta immunitaria specifica, umorale (anticorpi) o cellulo mediata (linfociti T); perché da tale “reazione” derivi una protezione tale da rendere immune il soggetto, sono però necessari circa 15 – 30 gg. Nel caso si tratti della prima somministrazione, sarà necessario poi effettuare una seconda inoculazione per suscitare una risposta anticorpale secondaria più rapida e intensa.
In merito a ieri, Giornata Mondiale della vaccinazione animale, il presidente della FVE Rens van Dobbenburgh – a nome della Federation of Veterinarians of Europe – ha dichiarato che “La salute umana e il benessere generale hanno ampiamente beneficiato della vaccinazione degli animali. La prevenzione delle malattie tramite la vaccinazione ha ridotto i gravi rischi per la salute (ad esempio quelli portati dalla rabbia) e ha contribuito alla sicurezza alimentare. Ha anche contribuito al benessere dei nostri animali domestici. La vaccinazione diventerà ancora più importante in futuro. Non possiamo farne a meno!”
Il presidente della FECAVA (companion animal veterinary federation in Europe) Denis Novak ha affermato poi che “I recenti dibattiti sulla sicurezza dei vaccini per umani hanno lasciato molti proprietari di animali domestici a chiedersi se i loro cani e/o gatti dovrebbero essere vaccinati. Nessun farmaco è privo di rischi, ma i benefici della vaccinazione degli animali domestici superano sicuramente i pochi rischi perché molte vaccinazioni comuni negli animali domestici proteggono da malattie devastanti, come ad esempio la rabbia. Le vaccinazioni non solo proteggono gli animali domestici; sono anche una componente della prevenzione delle malattie umane. La vaccinazione riduce anche la quantità di trattamenti farmaceutici (come gli antibiotici) necessari per controllare le malattie consolidate e, in molti casi, ha impedito la sofferenza e la morte. La vaccinazione rimane quindi il metodo più efficace per la protezione dalle malattie infettive negli animali sani“.
Roxane Feller, Segretario generale di AnimalhealthEurope, ha poi aggiunto: “Gli sviluppi nelle tecnologie dei vaccini significano che l’industria della salute animale può fornire una gamma di opzioni di prevenzione per malattie nuove ed esistenti. Queste innovazioni, insieme a metodi e strumenti di amministrazione moderni, possono aiutare veterinari, allevatori e proprietari di animali a vaccinare con meno seccature e con una migliore frequenza per proteggere, non solo la loro salute, ma anche il loro benessere“.
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