Uno storico di Oxford in sella nel Colossal Alexander di Oliver Stone
10 giugno 2020 #focus
Difficilmente si riesce a credere che occuparsi di storia antica possa portare nel vivo dell’azione, invece…
Dalle austere aule universitarie e dalle tranquille sale di lettura delle biblioteche, habitat naturali dello storico, alla mischia di una carica di cavalleria nel deserto del Marocco o nella foresta thailandese, il passo può essere breve. Soprattutto se si è esperti di Alessandro Magno, il rischio è alto. Questo è stato infatti il caso di Robin Lane Fox, che da professore al New College di Oxford partecipò alla produzione del colossal Alexander (2004) come consulente storico e, come vedremo, non solo…
In un lontano 2002 quando venne contattato dal regista Oliver Stone per coniugare al meglio la ricostruzione storiografica alla narrazione drammatica del film, l’accademico inglese avrebbe potuto chiedere qualunque cifra.
Alla domanda del compenso per la sua consulenza egli rispose semplicemente “voglio cavalcare nelle prime file in tutte le più importanti cariche di cavalleria di Alessandro e dei Macedoni!”.
Il regista sbigottito chiese: “sai per lo meno cavalcare?” Ma l’affermazione dello storico non era una mera fantasia, Robin infatti non coltivava solo lo studio della storia antica ma anche la passione giovanile per l’equitazione: “monto da quando ho dieci anni e i cavalli sono una parte non negoziabile della mia vita”.
A quasi sessant’anni questa era l’occasione di una vita per unire le due passioni rivivendo in sella un piccolo scorcio di quello che poteva essere una cavalcata al seguito del re macedone che conquistò un impero dall’Anatolia all’Egitto, fino a giungere alle rive dell’Indo.
Proprio per riuscire a rendere con le inquadrature questa straordinaria conquista il set si spostò dai deserti del Marocco fino alla foresta thailandese.
Poco tempo dopo il colloquio una cartolina inviata dal regista, raffigurante una carica di cavalleria con un testo ammiccante sul retro, “potresti essere uno di questi”, formalizzò l’accordo: “gli storici”, come precisa Robin, “non sono facili da manipolare, ma cartoline come questa sono irresistibili per un amante dei cavalli!”. Da lì cominciò l’avventura.
Sul set marocchino sembrava di scendere veramente su un campo di battaglia. Lo stesso Robin ricorda: “arrivato dalle biblioteche di Oxford per il mio servizio in cavalleria, ero stato subito terrorizzato dai resoconti dei costumisti nell’hotel di Marracash. Dovevo essere impazzito. Il primo giorno tre cavalieri marocchini erano caduti da cavallo ed erano in ospedale; l’interprete di Cassandro (Jonathan Rhys-Meyers) si era già procurato un taglio alla bocca sbattendo contro la testa del cavallo”.
Inoltre non mancarono le raccomandazioni di non portare sandali per via degli scorpioni e dei serpenti che s’aggiravano per il set, a ciò si aggiungeva un caldo insopportabile.
L’esperienza fu però straordinaria: “in sella al mio stallone baio, chiamato impropriamente “Gladiator”, ho galoppato tra le prime linee di Colin” (alludendo all’attore irlandese Colin Farrell per l’occasione interprete di Alessandro Magno).
Al grido di “azione…carica!” si cominciò a girare le scene delle vittoriose cariche di cavalleria del Macedone, da Gaugamela (331 a. C.) che segnò la sconfitta persiana, fino allo scontro sull’Idaspe (326 a. C.), combattuto tra la cavalleria di Alessandro e gli elefanti del re Poro nell’odierno Pakistan.
Per la gioia dello storico e cavaliere, come spesso accade, le scene dovettero essere ripetute più volte, riprendendo le singole sequenze dei combattimenti. Il film ottenne così un perfetto bilanciamento tra accuratezza storica e la carica di drammaticità consona alla figura del condottiero, già alla sua morte entrato nel mito.
Ciò è stato possibile grazie alla dedizione che ha impegnato intellettualmente e fisicamente Robin, la cui passione equestre si palesò nelle scene dedicate allo speciale legame tra Alessandro e Bucefalo, il suo leggendario destriero.
© Antonio Sforacchi; riproduzione riservata; fonte principale: theguardian.com ; foto di copertina: una scena dal film di Oliver Stone